L’indennizzo riconosciuto al padre del soldato morto

Unione Sarda – CRONACA REGIONALE
Il legale: «Una sentenza pilota»
Giovedì 21 febbraio 2002
Dal nostro inviato Roma
«Una sentenza pilota, una novità perché per la prima volta collega la morte di un militare all’esposizione a radiazioni all’interno di un poligono». Non ha dubbi, Antonella Schirripa,l’avvocato romano riuscito a far riconoscere il diritto alla pensione al padre di un militare di leva ucciso dalla leucemia mentre era in servizio
al poligono di Perdasdefogu. «Finora -spiega- le commissioni mediche ospedaliere hanno concesso il diritto all’indennizzo a soldati colpiti da tumore durante o dopo le missioni in Bosnia o Kosovo. Senza mai ammettere, però, un nesso causale tra la malattia e la presenza dell’uranio impoverito.
Hanno sempre tirato in ballo altri fattori concomitanti, come lo stress, le vaccinazioni e le particolari condizioni ambientali in una zona di guerra, che possono abbassare le difese immunitarie e favorire l’insorgere della patologia. Il caso di Lorenzo Michelini è diverso: si è riconosciuta la morte per causa di servizio affermando un rapporto di causa -effetto tra la sua attività nella base di Quirra e la leucemia. Credo che questo precedente offra una  prospettiva di speranza ai familiari di altre vittime delle contaminazioni radioattive nelle basi militari».
Lorenzo Michelini, padovano, 27 anni, morì nel luglio del I977. Aveva iniziato il servizio di leva sette mesi prima. «Il suo caso -ricorda Antonella Schirripa- mi fu segnalato da Falco Accame, l’ex presidente della commissione Difesa della Camera che oggi guida l’Associazione nazionale di assistenza alle vittime delle forze armate. Decisi di occuparmene e consultai medici ed esperti, documentando l’uso dell’uranio impoverito nelle basi».
«Anche se in Italia si continua a negare – dice Falco Accame- l’uranio impoverito non è saltato fuori in Bosnia. Gli americani lo usavano già in Vietnam e sicuramente è stato sperimentato anche nelle basi italiane».
Il caso Michelini offre una nuova chiave di lettura anche delle rassicurazioni giunte sulla Sindrome di Quirra dove dieci dei 150 abitanti sono morti per tumori al sistema emolinfatico e altri sono malati. Nei giorni scorsi, il sottosegretario alla Difesa Salvatore Cicu ha affermato che «esaminati i documenti militari del poligono, non si rileva negli ultimi diecianni nessuna attività addestrativa e sperimentale in cui fosse utilizzato munizionamento ad uranio impoverito».
E ieri il pm della procura militare di Cagliari, Mauro Rosella, è andato ancora oltre nel tempo: «Dagli atti di cui disponiamo da oltre vent’anni -ha detto, confermando l’inchiesta  sulla radioattività – non ci risulta che sia stato mai usato per le esercitazioni a Quirra uranio impoverito». Ma vent’anni fa, 1982, Michelini era morto da cinque.
Stefano Lenza